mercoledì 8 luglio 2015

[Dal libro che sto leggendo] Preferisco il rumore del mare


Fonte: La loggia del listone


Inizia tutto con un viaggio in treno. Carrozze annoiate e silenziose in cui viaggiano uomini e donne per lunghi tragitti, così come avviene per due ragazzi Beatrice e Luca. Fanno ritorno dal centro Italia a casa, in Calabria. Storie completamente diverse che trovano sintesi sbagliate nell'aspetto esteriore che non è altro una delle tante  facce che la vita ci fa mettere addosso.

Giovanna Astori la conoscevo già con "Storie dentro storie" mentre, l'altro autore, Andrea Masotti mi è nuovo. Anche questo è un libro per i momenti di calma o per l'estate, non è un tomo e si legge abbastanza velocemente. È un lavoro a quattro mani che parte da un punto in comune: il viaggio in treno. I due ragazzi che si fronteggiano seduti nella carrozza hanno storie fra loro diversissime e simili. Entrambi sono cresciuti con cattivi rapporti con i genitori, ma le storie si somigliano solo in questo.

Come accade spesso, le nostre vite, sono il risultato delle nostre scelte e in questo caso, scelte e opportunità di famiglia deviano dei percorsi che altrimenti potrebbero essere in tutto e per tutto simili. 
Buone letture,
Simona Scravaglieri

Prologo  

 - Biglietto. 
Te la sei fatta la notte a Riccione, eh? I capelli rossi, la gonna con lo spacco stropicciata e i sandali platinati. Lo so da dove vieni. Anche se hai sonno il biglietto te lo devo chiedere. Al 34 c'è il tuo ragazzo che puzza come un bufalo. Chissà cosa avete combinato, insieme! Se avessi la vostra età farei come voi. Buonanotte a tutti e due, Nuvola Rossa e Buffalo Bill. 
Meglio cominciare da lei. Non si sa mai come la prendono. Sono quarant’anni che vado su e giù per la costa adriatica e ne ho visti. Gente senza biglietto, chi fa la voce grossa e minaccia. Occhi che mi scrutano da dietro il vetro e corrono via o si chiudono nei bagni. Vecchi lamentosi che mi mostrano il portafoglio vuoto e donnette piagnucolanti. Baldracche che si spostano in cerca di clienti e vogliono pagare in nero e ubriachi sdraiati davanti all’uscita sperando che qualcuno li faccia rotolare in spiaggia. Certo che sono cauto. Non mi manca molto. Un tocchetto alla spalla della sventolona, verifico e finisco l’ultima carrozza. 
- Biglietto, prego, signorina. Lo so che ce l’ha, ma è il mio lavoro. 
 *** 
 Verso casa. Portafogli rosso con soldi e carta di credito di papà, documento, biglietti del treno, confezione di complesso multivitaminico - come se la vita si potesse assumere in tavolette masticabili - piccolo diario con elastico i cui fogli fruscianti raccolgono gli ultimi mesi vissuti senza lui, pacchetto di sigarette iniziato con dentro un accendino bic rosa, lucidalabbra alla ciliegia, biglietto da visita di Scar, il tatuatore di Bologna che mi ha decorato la spalla, libro di non so quale autore che dovrebbe farmi compagnia in questa solitudine infinita, telefono con batteria azzerata e displayer buio come la notte, I-pod che non ho voglia di accendere, gomme alla menta. 
Un bimbo di due o tre anni corre avanti e indietro nel corridoio. Cade. Si rialza come se niente fosse, con qualche briciola di crackers appiccicata alle mani. Riparte, prende la rincorsa e salta. La madre gli corre dietro, stridula. Lui la guarda da sotto in su e ride, con un dente spaccato volando giù da qualche muretto. Vorrei essere ancora lui, o già lei. 
Invece sono Bea: occhi come due biglie di vetro opaco, cuore che sanguina, pelle di pesca e anima macchiata. E torno verso casa lungo questi binari che, fosse per me, potrebbero finire inghiottiti nel nulla.

Questo pezzo è tratto da:

Preferisco il rumore del mare
Giovanna Astori e Andrea Masotti
Amazon Eu Media, ed. 2014
Prezzo 0,99€ 


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