lunedì 7 settembre 2015

Diario di un mese di libri... Agosto 2015

Fonte: Nano Press Donna



Libri comprati:
"Meravigliosa Chicago", Theodore Dreiser - Mattioli 1985
"Storia di uno scrittore di storie", Sherwood Anderson - Mattioli 1985

"Il vento di San Francisco", Howard Fast - Edizioni E/O
"Ricordami così", Bret Anthony Johnston - Einaudi Editore
"Maze Runner - Il labirinto", James Dashner - Fanucci Editore
"Maze Runner - La rivelazione", James Dashner - Fanucci Editore
"Maze Runner - La mutazione", James Dashner - Fanucci Editore
"L'ambasciata di Cambogia", Zadie Smith - Mondadori Editore (Usato)
"Il cielo resta quello", Francesco Leto - Frassinelli Editore (Usato )
"Dentro", Sandro Bonvissuto - Einaudi Editore (Usato)
"La donna in bianco", Wilkie Collins - Fazi Editore (Usato)
"La pietra di luna", Wilkie Collins - Garzanti Editore (Usato)
"Il grande Gorsky", Vesna Goldsworthy - Mondadori Editore (Usato)
"Il messia di Dune. Ciclo di Dune vol. 2", Frank Herbert - Fanucci Editore (Usato)
"La rifondazione di Dune. Ciclo di Dune vol. 6", Frank Herbert - Fanucci Editore (Usato)
"The eye  of minds", James Dashner - Doubleday Childrens
"The rule of thoughts", James Dashner - Doubleday Childrens
"The dead cure", James Dashner - Doubleday Childrens
"A spool of blue thread", Anne Tyler - Alfred A. Knopf
"City of fallen angels", Cassandra Clare - Walker Books Ltd


Libri regalati
"Quando le chitarre facevano l'amore", Lorenzo Mazzoni - Spartaco Editore

"In cerca di Transworderland. Il mio viaggio in Nigeria", Noo Saro-Wiwa - 66th  and 2nd Edizioni


Libri letti

"Wool", Hugh Howey - Fabbri Editori
"Shift", Hugh Howey - Fabbri Editori
"Dust", Hugh Howey - Fabbri Editori
"Una vita da lettore", Nik Hornby - Guanda Editore
"Jane Austen. I luoghi e gli amici", Costance Hill - Jo March Edizioni
"Infinite Jest", David Foster Wallace - Einaudi. Stile libero Big Edizioni (Non ultimato)
"In cerca di Transworderland. Il mio viaggio in Nigeria", Noo Saro-Wiwa - 66th  and 2nd Edizioni (Non ultimato)
"Quando le chitarre facevano l'amore", Lorenzo Mazzoni - Spartaco Editore
"Eureka Street", Robert McLiam Wilson - Fazi Editore (Non ultimato)



Spaventati eh? Tranquilli, i periodi delle offerte finiscono sempre troppo presto! In generale alla fine di Agosto c'è chi gira con lo sguardo vacuo, perché non riesce a rientrare mentalmente dalle vacanze, e chi, come me, saltella perché è proprio in questo momento che capitano delle occasioni imperdibili con gli sconti di fine stagione. Detta all'americana - vedi il "diario" del mese scorso - "I'm so Excided"!!!! 
Ahhhhh! Posso dire ufficialmente che a me quest'estate, che è stata pure lavorativa, è piaciuta da morire! Ho letto saghe che mi hanno fatto ripartire con ritmi di lettura che non avevo da tempo, che mi hanno intrattenuto con temi che mi sono piaciuti o, laddove non fossero come mi aspettavo, mi hanno dato l'opportunità di arrovellarmi sul "perché" non fossero completamente o totalmente di mio gradimento. In più, con le offerte, sono riuscita ad accaparrarmi un sacco di libri che è da un po' che cercavo.

I due di Mattioli 1985 erano in lista, ma non da molto tempo, ma riguardano qualcosa che a me interessa e hanno anche lo stesso traduttore Nicola Manuppelli. Sono titoli che ho trovato in giro su Facebook e potevo io, me medesima, lasciarli andare così? Assolutamente no! 
Quello di Sherwood Anderson"Storia di uno scrittore di storie" andrà a far parte di un percorso di lettura di incontri "casuali" che seguo da un paio di anni a questa parte (fosse l'unico!). Di solito i percorsi nascono collegando titoli comprati in tempi diversi e per
ragioni diverse, mentre, in questo caso, il percorso c'è già da tempo anche se non l'ho ancora trascritto nell'apposita sezione e i titoli stavolta li ho scelti in ragione del percorso (che stia diventando metodica? Non credo proprio!). Spero anche che questo titolo faccia luce su alcuni degli aspetti di Anderson e del mondo che lo circondava che ancora mi sfuggono visto anche che, a tutt'oggi, nonostante la citazione nella rubrica, del [Dal libro che sto leggendo],
del suo celebre "Winnesburg, Ohio" non sono ancora riuscita a recensirlo anche se  non rinuncio a consigliarlo a tutti quelli che mi capitano a tiro!
Strano ma vero anche il secondo titolo della stessa casa editrice, "Meravigliosa Chicago", nonostante nulla abbia a che vedere con il precedente, fa parte del medesimo percorso di lettura che poi, forse, un giorno vi racconterò.
"Il vento di San Francisco" e "Ricordami così" sono colpa del mio libraio spacciatore di fiducia di Grottaferrata (per chi fosse curioso è la Libreria Adeia). Se lui dice "sono da leggere", sono da leggere e non si discute! Recentemente ho anche scoperto che non spaccia libri solo a me ma anche a mia madre; pensavate che la malattia della lettura fosse solo mia?! Illusi! Comunque non è il mio unico spacciatore, ne frequento tanti di librai e sono tutti pericolosi, in particolare quelli indipendenti perché hanno il brutto vizio di leggerle i libri che vendono!

Raggruppiamo gli altri per generi altrimenti questo post non finirà mai. "Maze Runner" è una saga della Fanucci che quest'estate deve aver avuto parecchio successo visto che per trovarli ci ho messo un po': in pratica mancava ovunque il secondo volume (che poi perché il secondo solo non è dato sapersi!) che è appunto quello che manca tutt'ora anche a me. Problema risolto parzialmente con un ebook e, se mi piace, comprerò la ristampa altrimenti li troverete da Libraccio! Stesso luogo anzi sito (Libraccio) dove ho preso i libri che vedete con la dicitura "usato". Leto -"Il cielo resta quello"-e Bonvissuto - "Dentro"- li avrei comunque dovuti prendere, visto che sono stati ospiti di #nonsonosòle e li volevo leggere. Dopotutto l'impegno che ci hanno messo ad auto-sconsigliarsi non posso esimermi dal non seguire il loro consiglio!  Poi ci sono i due di Wilkie Collins di cui uno, "La donna in bianco", sono anni che me la ritrovo citata un po' ovunque (e ho anche l'ebook che ho preso a Dicembre 2012! Viva i diari online!) e quindi, visto che l'ultimo luogo in cui l'ho trovato citato è il libro di Hornby, chi sono io per esimermi? Una delle informazioni interessanti che Hornby riferisce nel suo "Una vita da lettore" è che nell'ultimo periodo della sua vita, Collins lavorava per un periodico il cui responsabile era Dickens. Dickens sapeva perfettamente quale successo avevano i pezzi di Collins che poi sarebbero andati a costituire i suoi romanzi più famosi ma, all'ultimo, aveva notato che l'autore sembrava temporeggiare sulla storia e si era offerto lui stesso di proseguirla per finirla.
Non sono riuscita a capire se l'aneddoto fosse verità o leggenda metropolitana ma l'ho trovato carino e quindi, visto che erano disponibili, me li sono accaparrati entrambi. Collins viene spesso definito come il "padre del poliziesco moderno" e quindi sono curiosa di immergermi nei misteri celati nei suoi romanzi. Entrambi sono dello stesso genere, quindi misteri, intrighi sparizioni e delitti saranno, fra un po', il mio pane per qualche tempo.

A questi libri si aggiungono Il Grande Gosrky che è veramente un libro bello, uno di quelli che leggi e da cui non ti aspetti fuochi artificiali, ma che si faccia amare. Lo avevo in ebook ma come tutti i titoli Mondadori, quando l'app ereader fa i capricci rischi di perdere tutto, preferisco avere il cartaceo per riuscire a finire di leggere il restante 70% del libro. La storia è molto bella, per la parte che ho letto io: Gosrky è un libraio di Chelsea che un giorno si vede inaspettatamente arrivare una richiesta stranissima da un nuovo cliente che sta ristrutturando la propria casa e vuole realizzare nell'appartamento la migliore biblioteca di Londra. E' disposto a pagare qualsiasi somma e Gorsky può finalmente realizzare il suo sogno di selezionare i titoli che per lui hanno un vero valore. Per quanto riguarda Zadie Smith il motivo non c'è, come non ce n'era per non averlo; è da quando è venuta a "Libri come" che ne sento parlare e vedo scrivere su di lei ma tutto quello che ho letto finora non mi ha mai convinta che fosse essenziale conoscerla. Vi farò comunque sapere.  
Libri che invece volevo sono quelli, sempre della Fanucci, di Frank Herbert - ciclo di Dune -. Anche di questi ho sentito spesso parlare e anche in questo caso il giudizio anche internazionale sembra unanime. Il ciclo di Dune è stato scritto fra il 1965 e il 1985 e consta di sei libri ai quali in anni più recenti sono stati aggiunti altri libri e i racconti legati alla saga. Sono libri di fantascienza, e pare che a questo ciclo si siano ispirati per il film di "Guerre stellari", il film relativo al primo libro della saga è stato realizzato nel 1984 e porta la firma di David Lync. I libri successivi al sesto portano la firma del figlio di Herbert, Brian e dello scrittore Kevin J. Anderson che per la stesura hanno fatto riferimento agli appunti di Frank scoperti dopo la sua morte nel 1985. Tra quelli che vedete in lista ci sono il 2° e il 6° della serie e, a giugno, ero riuscita a portare a casa il primo - "Dune"-. Sembra di collezionare le figurine, ma se è bello anche la metà della trilogia del silo, la fatica di reperirli sarà valsa la pena.

Per i libri in inglese non ci sono particolari motivazioni, sono titoli facili da leggere, sopratutto per me e quindi sono stati comprati in offerta su un sito straniero che non ha, stupite, le spese di spedizione e quindi ho ceduto alla tentazione fra i titoli che mi ero segnata guardando alcuni video. Sono prettamente libri per ragazzi e gli ultimi tre della lista fanno parte di una saga distopica. Di certo, e qui una persona in particolare sbufferà, questi libri hanno l'odore dei vecchi tascabili: odorano di carta riciclata e inchiostro di, non sempre, buona qualità... e io li adoro come amavo la coccoina!

Veniamo alle letture del mese. Trilogia del silo, è il primo gruppo di libri che ho letto la prima metà del mese: BELLISSIMA! Ma non solo bellissima, anche coinvolgente, accattivante, bella trama, belli i personaggi. Sono quei libri che, se non puoi leggere tutti di seguito, stai perennemente con l'ansia di sapere come va a finire quella situazione o cosa di altro verrà fuori. Ci sono tantissimi personaggi che si presentano alla bisogna, in momenti diversi. Ma sapete che vi dico? Ebbene, stanno benissimo così, non ne toglierei nemmeno uno, perché ricoprono bene i ruoli che sono chiamati ad impersonare. La storia che è stata autopubblicata da Howey, che di mestiere ha fatto prima il conciatetti e poi lo skipper, nel 2011. Constava di 9 libri di cui ne pubblicò 5 che ebbero così tanto successo da farlo contattare prima da una casa editrice che si offrì di pubblicare tutta l'opera e poi dalla 20th Century Fox per i diritti cinematografici. E hanno ragione da vendere la trilogia, apprezzata anche da Stephen King, ha un perfetto contesto che si incastra su una trama che si svolge lungo un periodo di 5-600 anni.
La distopia è predominate attraverso tutte le sue caratteristiche più famose del genere come ad esempio scenario del silo interrato in cui vivono uomini e donne che sono eredi degli scampati alla grande catastrofe di cui  si hanno pochi ricordi. Vivono in un mondo suddiviso 140 piani circa in cui l'attività prevalente caratterizza la vita e la scala sociale di chi vive in quelle zone. Un mondo che punisce i visionari che vorrebbero vedere se c'è ancora vita fuori dal silo ma che, all'interno di questo, preserva gli uomini come cavie da laboratorio. Andare fuori o rimanere?  Questo è il dilemma... In questo lavoro si ritrovano Ballard, Orwell, Orson Well e ci sono altri riferimenti famosi di cui tutt'ora non ho ben individuato lo scrittore di provenienza, ma potrei aggiornarvi non temete! Rimane il fatto che questi libri non sono spettacolari solo per la storia ma anche come oggetti. Rilegati come una volta con il bordi in tela, stampati benissimo con sovraccoperte serigrafate a rilievo, da quando li ho in casa, ogni tanto quando sono davanti alla libreria ci passo una mano sopra (sono irrimediabilmente malata, ma provateci voi a resistere!). Fabbri Editori ha fatto un ottimo lavoro! Qualora non la trovaste, la sequenza corretta è Wool, Shift e Dust.

Poi è stato il momento di "Una vita da lettore" di Nick Hornby. Come vi avevo accennato nel Diario di un mese... Luglio 2015, gli articoli per la rubrica del The biliever - per il quale Nik Hornby scrive per un certo periodo - sono parecchi e quindi sono stati pubblicati in inglese e tradotti in Italia da Guanda in due libri: "Una vita da lettore" e "Shakespeare scriveva per soldi". Come dicevo in un mio status su Goodreads, a volte credo che di Hornby mi piaccia di più leggerlo mentre parla di libri che mentre racconta le sue storie. Ho altri libri suoi, anche l'ultimo  - sempre Guanda - "Funny Girl" ma rimane lì, mi guarda in attesa che io sia in giornata buona. Nonostante mi sia sempre ripromessa di leggere "Una vita da lettore" già dopo aver letto l'altro, non è mai capitata l'occasione in passato, vuoi perché il libro era vicino ad uno più accattivante che non avevo letto oppure solo perché cercavo altro. E' una qualità o un difetto? Ma sicuramente è un "qualcosa" che divido anche con lui che è altrettanto sconclusionato. Tante dritte su libri ancora in circolazione ne ho trovate, tra cui proprio Collins la cui "riscoperta inglese" è datata 2003. Lo ha letto prima che venisse dato nuovamente alle stampe e ne è rimasto particolarmente incuriosito anche perché capitava dopo la lettura di "David Copperfield". Come me, anche se dichiarava di non voler per forza essere legato ai classici, anche lui vi si abbandona ogni tanto ma a differenza di quelli che "sanno quello che è da leggere", lui si "abbandona fra le pagine dickensiane"  che invece molti le leggono e a volte le subiscono solamente. Il piacere di farsi cullare in mondi passati, lontani e fantastici è una cosa che spesso dimentichiamo e che forse dovremmo riscoprire.

Chiudendo questo ho aperto "Jane Austen. I luoghi e gli amici" di Costance Hill che ho finito in un pomeriggio (aperto alle 17:00 finito a mezzanotte dello stesso giorno). Libro molto bello anche se, io, l'introduzione l'avrei piazzata in fondo e non a cappello (la Wolf è un signor personaggio, metterla a cappello è un po' come parlare di un finale di libro prima che il giallo sia iniziato!). Siamo alla fine del 1800 e Costance Hills, che aveva già scritto altre biografie di scrittori famosi, decide di ripercorrere le strade di quella che, per la prima volta nella storia, viene definita "austerland" sulle tracce della famosa scrittrice con la sorella Helen Hills che è illustratrice. Chiariamo, io amo zia Jane l'ho scritto e anche sempre detto che la sua opera l'ho sempre adorata, ma, e c'è un grosso "ma", difficilmente amo quello che è correlato a quest'autrice. Il problema è che lo squittio tipico delle delle donne che sono emozionate di fronte ai loro idoli mal si accompagnano con la figura di una donna, zitella, che amava i suoi personaggi talmente tanto da caratterizzarli in maniera quasi maniacale. Non è che sia stata tutta farina del suo sacco, felice fu il rifiuto iniziale alla pubblicazione e la successiva non pubblicazione di Ragione e sentimento, che la fecero aspettare e poi rivedere a mente molto molto fredda (10-12 anni credo) i propri lavori prima della pubblicazione a sue spese, ma, fatto sta, che tutti questi impedimenti - così consoni a lei e alle sue storie peraltro - ci regalarono quei grandi capolavori di cui ci innamoriamo prima per "l'amor che ci sembra raccontato" e poi, rileggendoli, per la "lezione che ci viene suggerita". Di certo Jane non è una donna che richieda una sola lettura ma ha l'indubbia qualità di essere sempre attuale in qualsiasi età in cui la si legga. Ecco, ripercorrete Austerland è stato un tantinello strano, perché la figura delle due indagatrici che mi sovviene, pensando a quel che ho letto, cozza un po' con quella della donna oggetto di indagine. Così quella che doveva essere una biografia, in aderenza con lo stile del tempo, diventa più un romanzo-resoconto di una lunga gita fuori porta. Tantissimi riferimenti alle lettere risparmiate da Cassandra, relative ai carteggi fra lei e la sorella, vengono continuamente segnalati come anche parte dei personaggi dei libri di Jane. Ma, sicuramente, a me manca qualcosa. 

La sezione libri non finiti (che in questo caso non sono abbandonati bensì ancora in lettura!), vede "Infinite Jest" che è veramente bello, ma scritto talmente piccolo che ho odiato per ogni pagina Stile libero Big. Lo dico e lo riscrivo: vi odio! Per leggere questo libro e soprattutto le note e le note-delle-note mi sono letteralmente cecata. Ho dovuto rispolverare gli occhiali da vista che uso solo al pc! 
Comunque, il libro di Wallace è uno di quei lavori dove tutti hanno un'opinione, ma difficilmente si trova qualcuno che lo abbia letto. Lo avevo iniziato con un gruppo di lettura a cui avevo rotto le scatole dicendo che dovevo assolutamente togliermelo dal comodino; in effetti ce l'ho da anni e lo avevo iniziato circa dieci volte ma mi sono fermata sempre fra pagina 250 e pagina trecento. Ecco, ora una cosa ve la posso dire: Infinite Jest, comincia ad essere bello dopo pagina 300 e stupendo all'incirca fra pagina 450 e pagina 500. Grazie a Wallace, non ne so molto di più sulle droghe, ma sono stata, e vi assicuro è cose starci davvero, in una riunione di AA, ho visto gli effetti da privazione di droghe, alcool, sono stata sui campi a giocare a Escathon (speriamo sia scritto giusto non lo azzecco mai) e ho fatto un lungo giro in un luogo di profonda privazione. E' come essere austronauti galleggi in assenza di gravità: ecco, in questo caso, il mio luogo di privazione non ha riguardato un solo personaggio, ma ogni volta mi ha tolto qualcosa per farmi sentire che cosa si prova. Una volta una gamba, la testa, l'affetto, l'amicizia, il rapporto umano e via dicendo. Tutti gli stadi di privazione si concatenano con cause e effetti, non sempre evidenti di primo acchito ma con un po' di pazienza sono lì che ti fanno ciao ciao, dietro un mare di parole. Peeeeesante, starete pensando! Più che altro Wallace è particolarmente dispettoso e giocherellone tant'è che, nel bel mezzo di un complicatissimo discorso a pila atomica, ti piazza una bella nota che, molto spesso, si risolve un po' in un nulla di fatto e che poi ti costringe a tornare indietro a dove eri rimasto e ricominciare daccapo la scalata di parole che stavi facendo cercando di non vedere quel dannatissimo numeretto che continua a farti l'occhiolino. Però, ve lo ripeto, fino a 300 lo odierete ma proprio tanto. C'è una nota, la numero 24, che non ho mai apprezzato nelle mie undici riletture (ricomprendendo anche quella del 2015), e che credo non apprezzerò mai. 
Quando comunque ero tutta gasata dal fatto che ero proiettata verso la soluzione di questa mia dannata pendenza del non "aver-finito-di-leggere-infinite-jest" ne ho parlato con un amico, che solo per oggi sarà nominato il "fatone wallaciano" -in opposizione alla cara "fatina della letteratura"-, che mi ha detto che per apprezzarlo veramente, "Infinite Jest", va letto almeno tre volte. Ci ho messo un po' a ritrovare la mandibola che mi è caduta all'istante, ma oggi a tanti mesi dall'inizio, posso dire che "il fatone wallaciano" aveva dannatamente ragione: la prima lettura la fai e un po' la subisci per sapere dove va a parare, nella seconda saltano all'occhio cose che - nell'ansia di finire- non avevi notato, alla terza hai ben presente a cosa vai incontro e quindi sei molto più freddo e attento. Il fatone wallaciano sa il fatto suo... e speriamo che questo post non lo legga mai!

Noo Saro-Wiwa, cognome difficilmente dimenticabile perché figlia di quel giornalista che alla fine del 1900, e più precisamente nel 1995, fu giustiziato con altri otto uomini dall'allora vigente potere militare in Nigeria, senza una sentenza e nemmeno delle prove. Scrittore, giornalista e imprenditore. Io, che come al solito sembra che viva su Marte, ho conosciuto uno dei suoi libri quando ne parlò Saviano (se non ve lo ricordate, tranquilli la citazione è stata una meteora... poi s'è buttato sui russi che facevano più intellettuale); il titolo citato da Saviano era Sozaboy, ma quello che mi è rimasto probabilmente più impresso è La foresta dei fiori. Quest'ultimo, seppur con un titolo innocente, è un vero pugno nello stomaco. Il problema della convivenza, noi-loro-gli altri è che in fondo non ci conosciamo affatto. Siamo convinti di sapere tutto e siamo altrettanto convinti che chi viene in casa si debba adeguare, perché è casa nostra e non loro. Invece leggendo questi titoli o anche Mafiaafrica o Castel Volturno entrambi di Sergio Nazzaro, "Quell'africana che non parla neanche bene l'italiano" di Alberto Mossino o anche Marco Ehlardo con Terzo settore e soprattutto la figlia di Ken, Noo con questo bel libro pubblicato da 66tn and 2nd, la prospettiva cambia e di parecchio - sono brava e me o dico da sola! A memoria vi ho fatto un bel percorso di lettura tiè -. Quello che mi piace in particolar modo del libro "In cerca di Transworderland." è che unisce i due mondi. L'elenco non è stato fatto a caso ma è stato pensato. Se li leggete nella sequenza indicata avrete l'opportunità di leggere quello che vede un nigeriano scritto da uno che in Nigeria ha vissuto tutta la sua vita. I libri di Sergio, Alberto e di Marco vi raccontano la faccia della medaglia di quelli che arrivano qui e di come la loro cultura trasborda in Italia e infine arrivate a Noo avrete l'unione delle due culture: quella di una ragazza nata in Nigeria, cresciuta in Inghilterra con un padre che ci ha sempre tenuto a che conoscesse la vera anima nigeriana, quella non occidentalizzata ma martoriata da tutti i governi corrotti che si sono imposti nel tempo. 

Tanto per dire che noi non siamo molto diversi, ma che siamo poco concilianti con i difetti altrui che sono anche nostri, facciamo un bell'esempio. Proprio nel primo capitolo Noo parla dei suoi connazionali come di persone che per propria natura hanno un'opinione su tutto, che sono sempre pronti a lamentarsi e che ascoltano le lamentazioni altrui con la serenità del distacco. Qualche anno fa, leggevo Amos Oz, Contro il fanatismo, e indovinate un po'? Anche lui diceva che gli ebrei hanno un'opinione su tutto. Ora fate mente locale sulle pagine dei social italiani, immaginate il periodo dei mondiali, poi attaccateci il periodo delle elezioni e subito dopo i grandi fatti di cronaca,i disastri naturali e perché no, un bel conflitto che fa tanto guerra. Se siete obiettivi scoprirete che anche noi abbiamo un'opinione su tutto e in comune con ebrei e nigeriani abbiamo le lamentazioni e anche, nostro malgrado, un certo, limitato, grado di sopportazione di quelle altrui. Ma tutti Italiani, ebrei e nigeriani ci guardiamo con sospetto! Alt, non sto dicendo che siamo razzisti perché ci guardiamo tutti con diffidenza. Il razzismo è proprio un'altra cosa. Un modo per cominciare a conoscersi sarebbe anche cominciare a leggere scrittori che parlano di questi mondi diversi, manco tanto, e lontani e  scoprirsi a sorridere delle manie altrui che assomigliano in tutto e per tutto alle nostre. E il libro di Noo è un ottimo e valido motivo per farlo. Ne riparleremo quando lo avrò finito!

A chiudere la lista di sono "Quando le chitarre facevano l'amore" e "Eureka street". Anche in questo caso si tratta di libri non ancora finiti per dare la precedenza alle ultime 500 pagine di Wallace che vorrei chiudere. Il primo inizia con un viaggio nel lontano sudamerica di un investigatore italiano specializzato nella cattura di funzionari delle SS di medio livello per consegnarli al giudizio dei tribunali. In questo caso il calibro dell'uomo che si pensa di aver individuato è alto e quindi per catturarlo serve un intervento esterno che non scopra le carte degli enti governativi americani. Che c'entrano le chitarre? Ci sono, tranquilli, ma non vi dico il perché! Eureka street invece è la lettura selezionata da un gruppo di lettura cui partecipo ogni tanto. Un vero classico ma anche veramente scorrevole che devo assolutamente finire per il 21 settembre!

Ora sapete perché per me quest'estate lavorativa si è invece rivelata entusiasmante, sarà per i bei libri letti o per le occasioni comprate, che sia per le riflessioni e i temi, molto diversi tra loro, che sono venuti fuori; tutto ha fatto si che io mi sia veramente divertita a fare queste letture molto lontane l'una dall'altra. E voi che avete letto?
Onore al merito a voi, miei prodi, che siete arrivati sin qui vivi. Lo apprezzo veramente tanto e per ora vi rimando ai prossimi post. Con il Diario di un mese di libri ci si legge fra un mese!
Buone letture,
Simona Scravaglieri

2 commenti:

  1. Accidenti, quante letture! Complimenti! ^^
    Anche la mia estate è stata ricca di buone letture: ad esempio, tra gli altri sono riuscita a finire il primo libro di Eco (Il cimitero di Praga; infatti, con Il nome della rosa non ero mai arrivata in fondo a causa delle descrizioni lentissime); ho avuto modo di leggere il secondo capitolo della saga dedicata a Cormoran Strike, di cui è silente autrice la Rowling; mi sono fatta una cultura su di Stephen King e, bè purtroppo, sono incappata anche in qualche ciofeca...
    Comunque, complimenti anche per i tuoi acquisti! Ti dirò, però, che anche io, sulla scia dell'ebrezza dello shopping, comprai la trilogia completa di Maze Runner e ti dico solo che, per il momento, ho letto solo il primo e non ne sono rimasta particolarmente entusiasta, purtroppo. Aspetto di sapere cosa ne pensi tu (visto che su Divergent eravamo entrambe dello stesso avviso ^^).
    A presto e buone letture!

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    Risposte
    1. Ciao cara! Ecco sono felice di sentire un'altra persona entusiasta come me... tra parentesi ho pure dimenticato di citarti come una nuova conoscenza da frequentare sul tuo spazio, recupererò il prossimo mese!
      Pensa che, per Eco, per me è l'opposto. Io ho adorato il nome della rosa, ma il Cimitero di Praga non mi prende; pensavo che fosse perché lo avevo in ebook, ho comprato il libro e sta lì in attesa di un mio sguardo che vira sempre da altre parti. Prima o poi riuscirò a leggere anche lui! Per King non saprei che dirti, ho una lacuna che non è proprio una lacuna, ma una voragine vera e propria!
      Per Maze runner non credo dovrai aspettare molto, l'ho messo in lettura oggi, devo svuotare la scrivania o non potrò più scrivere post! :D
      A prestissimo e buone letture anche a te!
      Simo

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