lunedì 28 marzo 2016

Le letture della Centuriona: "Il primo uomo cattivo", Miranda July

E siamo di nuovo nello spazio e nel mondo di Natascia Mameli quindi a Genova! Buona lettura!
Fonte: LaFeltrinelli

Quando ho iniziato a capire che il sogno di aprire una piccola libreria di quartiere si stava avverando ho iniziato anche ad avere paura. Prima era pura illusione. Fino a poco prima, davvero. Poi ho iniziato a preoccuparmi. Ce l'avrei fatta tutta da sola? Avevo già lavorato in negozio (in diversi negozi, a dire il vero) e avevo già lavorato in libreria e avevo già lavorato in una libreria di quartiere da sola. Ma non era mai stata tutta mia. Faceva paura. Poi, vai a capire come funziona il cervello, ho pensato "ma se la mia libreria si troverà in una strada che si chiama "casata centuriona" vorrà dire qualcosa, no?". Non so come ma mi sono messa in testa che potevo essere io stessa la "centuriona" (femminile, storicamente inesistente, di centurione) e condurre la mia centuria (leggi truppe), composta da me, io e me stessa, alla vittoria!
Da lì, l'idea era quella di aprire un blog con quel nome etc... ma essendo geneticamente pigra ho accantonato la cosa ancora prima di iniziare.
Questo, in breve (!) è il motivo per cui io e Simona abbiamo deciso di chiamare questo spazio così come si chiama.
Ma adesso torniamo alle cose importanti!

IL LIBRO DI MARZO

titolo:Il primo uomo cattivo (titolo orig: the first bad man)
autore: Miranda July
casa editrice: Feltrinelli, marzo 2016
traduttore: Silvia Rota Sperti

Molto spesso ci facciamo fuorviare dal titolo del libro e scopriamo solo a libro inoltrato che l'idea, seppur vaga, di quello di cui il libro doveva parlare che ci eravamo fatti era del tutto infondata.

Quando ho deciso di leggere questo libro, senza conoscere l'autrice, l'ho fatto quasi esclusivamente per quel 'uomo cattivo', così evocativo. Peccato (ma si fa per dire) che nel libro di 'uomini cattivi' non ce ne sia neanche l'ombra. A dirla tutta, nonostante il libro inizi proprio con l'attesa di un uomo (quello di cui, apparentemente, la protagonista è innamorata), di uomini, in questo libro, si parla poco.

La protagonista, Cheryl, all'inizio sembra molto concentrata su questo Philip di cui pare innamorata persa, ma scopriamo dopo poco che ha un'idea davvero molto personale della vita, delle relazioni, tanto da avere un mondo interiore che spesso le sfugge e va a sostituirsi al mondo esterno. Una cosa abbastanza sconfortante, per il lettore (almeno per me) perché è continuamente costretto a chiedersi se quello che le racconta Cheryl è vero o è solo una sua interpretazione, spesso molto fantasiosa, dei fatti.

Però, diciamocelo, chi di noi non fantastica, ogni tanto, in modo completamente slegato dalla realtà, su quella che potrebbe essere una risposta che aspettiamo da tanto o il motivo del comportamento di una persona?
A Cheryl accade di continuo. Fortunatamente l'autrice è sempre tanto magnanima da farci sapere anche quello che succede davvero, quasi sempre.

Ok, lo so, magari vorrete anche sapere di cosa parla il libro. Però non vi voglio raccontare niente di più di questo: parla d'amore. Parla d'amore in molti modi, dal più crudo al più romantico. Parla di molti tipi d'amore. Parla di una donna che, nonostante (perché no?) l'età non più giovanissima sta ancora cercando la sua strada. E la trova, come spesso succede, negli occhi della persona che meno di tutte si sarebbe aspettata. Parla degli alti e bassi della vita, del fatto che è solo vivendo che si scopre quello che si vuole e quello che non si vuole. E del fatto che, spesso, non si può avere tutto quello che si vuole ma, a conti fatti, quello che ci viene 'concesso' dalla vita è più che sufficiente.

citazione preferita: '' A volte la guardavo in faccia mentre dormiva, la sua carne viva, ed ero sopraffatta al pensiero di quant'era rischioso amare un essere vivente. Poteva morire anche solo per mancanza d'acqua. Sembra a mala pena più sicuro che innamorarsi di una pianta.''

allerta: linguaggio sessualmente esplicito

Ho apprezzato il libro per la sua complessità. Perché mi ha insegnato cosa è il "globus hystericus". Perché ho scoperto una canzone di David Bowie che non conoscevo. Perché mi ha ricordato che spesso abbiamo paura di affrontare gli altri. Perché mi ha insegnato che varrebbe la pena di vivere l'amore in ogni sua forma.

Natascia Mameli
Marassi Libri
via Casata Centuriona 31 r
010815182
GENOVA

Nessun commento:

Posta un commento

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...