lunedì 10 ottobre 2016

Diario di un mese di libri... Settembre 2016

Fonte (Immagine): Triblocal.com

Libri comprati:

"Album di famiglia", Renate Dorrestein - Guanda (Usato)

"Stella del mare", Joseph O'Connor - Guanda (Usato)
"Di tutte le cose visibili e invisibili", Lucía Etxebarría - Guanda (Usato)
"Cuccette per signore", Anita Nair - Neri Pozza (Usato) 
"La ragazza con l'orecchino di perla", Tracy Chevalier - Neri Pozza (Usato) 
"Il grande inverno", George R.R. Martin - Mondadori (usato)
"Della bellezza", Zadie Smith - Mondadori (Usato)
"Passaggio in India", E.M. Forster - Mondadori (Usato)
"Un gioco da ragazze", Andrea Cotti - Mondadori (Usato)
"Fatherland", Robert Harris - Mondadori (Usato)
"New York", Edward Rutherfurd - Mondadori (Usato)
"Fiesta", Ernest Hemingway - Mondadori (Usato)
"Erano solo ragazzi in cammino",  David Eggers- Mondadori (Usato)
"Il petalo cremisi e bianco", Michael Faber - Einaudi (usato)
"Oblio", David Foster Wallace - Einaudi (usato)
"Il mestiere guastato delle lettere", Alessandro Manzoni - Rizzoli (usato)
"I terribili segreti di Maxwell Sim", Jonathan Coe - Mondolibri (usato)
"Di buona famiglia", Isabella Bossi Fedrigotti - Longanesi (usato)
"Entropia", Thomas Pynchon - Edizioni E/O (usato)
"Amabili resti", Alice Sebold - Edizioni E/O (usato)
"L'inverno che Helen O'Mara smise di sognare", Lisa Moore - Bollati Borlinghieri (Usato)
"Le voci di Petronilla", Roberta Schira e Alessandra De Vizzi - Salani (Usato)
"Le ore", Michael Cunningham - Bompiani (Usato)
"La famiglia Winshaw", Jonathan Coe - Feltrinelli(Usato)
"Follia", Patrck McGarth - Adelphi (Usato)
Un libro di Aldo Busi
"Revolutionary Road", Richard Yates - Minimum Fax (Usato)
"Ritratto di famiglia con superpoteri", Steven Amsterdam - Isbn (Usato)
"Vite pericolose di bravi ragazzi", Chris Fuhrman- Isbn (Usato)
"La donna pomodoro", Angela Carter - Fazi (Usato)
"Amare stanca", Philippe Fusaro - Edizioni Clichy (Usato)
"Addio, e grazie per tutto il pesce", Douglas Adams - Mondadori (Usato)


Libri regalati


"Il killer delle maratone", Paolo Foschi - Edizioni E/O (regalo per compleanno di mio fratello)
"Giochi di ruolo al Maracanà. Nove racconti sul lato oscuro delle Olimpiadi", AA.VV. (tra cui Foschi!) - Edizioni E/O (regalo per compleanno di mio fratello)




Libri letti

"Un altro da uccidere", Federico Axat - Longanesi Editore
"America", Charles Dickens -  Feltrinelli Editore

Libri in lettura

"Girl with green eyes", Edna O'Brien -  Penguin UK
"Gli ultimi eretici", Vasile Ernu- Hacca Edizioni (in lettura)
"Città in fiamme", Garth Risk Hallbergh - Mondadori Editore (in lettura)
"Alla ricerca del tempo perduto Vol.1: Dalla Parte di Swann", Marcel Proust - Mondadori Editore (in lettura)
"Veleno d'amore", Eric-Emmanuél Schmitt -  Edizioni E/O (Ottobre)
"Shakespeare and Company", Sylvia Beach -  Sylvestre Bonnard Editore (Ottobre)
"Chi perde paga", Stephen King -  Sperling&Kupfer



E siamo arrivati a Settembre, ci voleva proprio l'aria fresca! Oddio, s'è fatta desiderare un po' ma poi alla fine è arrivata e con lei è arrivata una nuova Challenge! 
Ora non vi mentirò dicendo che "non vedevo l'ora di buttarmi in un'altra sfida a suon di libri letti", la necessità era principalmente quella di leggere nuovamente con un buon ritmo anche perché, visto che i libri li acquisto, sarebbe meglio che dividessi quelli che voglio tenere da quelli che voglio silurare. E su quest'ultima cosa sono talmente motivata  che una parte dei libri, che sono ordinatamente esposti nella libreria dei "letti e recensiti", hanno preso il largo verso lettori che, magari, li apprezzeranno più di quanto abbia fatto io, visto che ho riattivato il mio account Bookmooch (@Leggendolibri), e altri attendono i mercatini dell'usato o Libraccio per trovare nuove destinazioni e nuovi proprietari. 
Quelli che attualmente sono in libreria, qualche sòla compresa, sono libri che comunque rileggerei e quindi rimangono con me! 
Detto questo,visto che ad Agosto ero stata decisamente "parca" nei miei acquisti - vedere Diario per credere -, a Settembre, complice una bella giornata con la mia amica @Mariadicuonzo e della nostalgia di LibrAngolo Acuto - attualmente fuori Roma (che manca anche a Maria) - ci siamo consolate con la visita a non uno ma ben due mercatini dell'usato! Avevo già fatto un acquisto da Libraccio, ma Libraccio si sa che, quando ti deve consolare, non è così collaborativo e per avere un piccolo ordine di sei libri di cui solo uno riportava il "disponibile in tre giorni" ci ha messo oltre una settimana!
Quindi il lungo elenco inserito è relativo per la maggior parte (fino alla dicitura "un libro di Aldo Busi") ai mercatini il cui ammontare di spesa è pari a 43,50€ per 26 libri e con una media di spesa per libro di 1,67€ che arrotondiamo a 1,70€ e pace. La media è più alta del solito ma bisogna dire che, con Maria, abbiamo fatto i salti mortali perché il nuovo posto dove siamo stati ha dei bei titoli, anche tenuti bene, ma ha il problema di avere i prezzi un po' più alti anche se, se Irene di LibrAngolo Acuto fosse venuta è probabile che avrebbe richiesto la residenza là! :)

La nuova sfida, si chiama "gara a squadre", invece è partita ad Ottobre, e sta sortendo i suoi effetti visto che "Veleno d'amore" e "Shakespeare and Company" fanno parte dei titoli in gara e sono già stati completati. In questo momento ho in mano "Chi perde paga" e il successivo è il libro di Umberto Eco, che è una raccolta di saggi sparsi "Sulla letteratura" (che è anche il titolo del libro eh!). Insomma la sfida mi mantiene attiva e questo non può che essere un bene.
Probabilmente  fra quelli nuovi accoderò nella lista delle letture alcuni dei libri comprati ora, ovvero "Follia"( Patrck McGarth - Adelphi) perché una definizione richiede un libro con la copertina in bianco e nero e un'altra che richiede una copertina gialla sarà di "I terribili segreti di Maxwell Sim" (Jonathan Coe - Mondolibri) e "un libro ambientato in Inghilterra nel 1800" sarà  "Il petalo cremisi e bianco" (Michael Faber - Einaudi editore). 
Per quanto riguarda "Follia" quest'estate ha avuto un gran successo fra i lettori, molti di quelli che leggo lo hanno non solo amato ma proprio adorato. [Errata corrige: appunto per le nuove blogger e per me: Mai scrivere un post quando si sta male, alla fine verifichi tutto meno quello di cui sei certa ed è proprio quest'ultimo che ti frega!]L'autore è lo stesso [non è lo stesso ma è Frank McCourt] de "Le ceneri di Angela" di cui vi avevo parlato a Luglio che davvero è stato un successo, persino la "fatina dei libri" dice che è bellissimo[Fine errata corrige], mentre con quello di oggi ci troviamo nel 1959 in Inghilterra in un manicomio criminale vittoriano dove uno psichiatra comincia a raccontare il "caso psichiatrico" più perturbante- sì la quarta di copertina dice così "perturbante" è per questo che l'ho preso! -. Il resoconto è come una seduta e piano piano affiorano le ragioni nascoste dietro a certi accadimenti... Ora, sinceramente, voi sareste passati oltre? Ecco appunto!
Per "I terribili segreti di Maxwell Sim" siamo sempre in Inghilterra, ma in un periodo decisamente più recente, ovvero il 2009, e Maxwell Sim non è altro che un uomo in cui il particolare momento non è propriamente felice, anzi è proprio un momento sfigato a dirla tutta (separato, non parla con il padre e non ha amici...), ha 48 anni e ad un certo punto accetta un lavoro che lo porterà da Londra alle isole di Shetland per pubblicizzare una marca di spazzolini eco-compatibili. La storia inizia con il ritrovamento del suo cadavere e degli spazzolini... ma che sarà successo? 
Ora, io so che sembra fatto apposta, ma no, vi assicuro che non ci ho affatto pensato! Anche nel romanzo di Faber, "Il petalo cremisi e bianco", siamo a Londra (comincio a credere che, se li studiassi a tavolino gli accostamenti, non mi riuscirebbero mai) ma stavolta nel 1875 dove, e cito la quarta di copertina "[...] una prostituta di diciannove anni, la più desiderata della città, cerca la via per sottrarre  il proprio corpo e l'anima al fango delle strade [...]". La storia segue la scalata di Sugar dalle strade malfamate  fino allo "splendore delle classi alte della società vittoriana". Questo l'ho preso per l'autore che ho sempre sentito nominare per Sotto la pelle e avevo quindi la curiosità di sapere come scrive.

In più  abbiamo il vincitoreeeeeee!!! Dopo un mese e mezzo di riflessione - e aver tirato su una giuria di qualità per dirimere la questione del "almenounodevevincere" -, alla fine, abbiamo un vincitore per il concorso #Regalamiunracconto ed è "L'amico di Murakami" con "Martedì". Adesso so due cose: che effettivamente l'amico di Murakami sa scrivere e che non è raccomandabile stare nello stesso stabile quando è vicino ai coltelli... se volete sapere perché dovete aspettare l'uscita del suo racconto! Ma ringrazio comunque sentitamente anche Vincenzo Zonno e LibrAngolo Acuto per aver partecipato. Mi avete messo alla prova ragazzi ed è stata dura decidere. Per chi vuole sapere qualcosa in più, può guardare: 
I racconti usciranno ogni martedì su questo blog... Mi raccomando non perdeteli!

E ora veniamo agli altri acquisti!

Ci sono autori che conoscevo e di cui rimando sempre la lettura come avviene per "Fatherland" il cui autore Robert Harris, cognato di Nick Hornby grazie al quale l'ho conosciuto, mi conquistò con "Gostwriter" e che mi è altrettanto piaciuto ne "L'ufficiale e la spia". Harris è principalmente uno storico e, in questo caso, il libro è un giallo distopico e ipotizza un mondo in cui la Germania ha vinto la guerra. Siamo nel 1964, Hitler sta per compiere 72 anni, e l'impero che ha creato scricchiola. Il presidente americano annuncia una visita in Germania per distendere i rapporti ma, un giorno, viene trovato il corpo di un gerarca nazista che affiora dalle acque di un lago. La seconda di copertina recita un "Comincia così un giallo destinato a tenere incollato il lettore fino alla fine" e io già vi vedo che esclamate "Seeeeee... Esagerati!". Mi spiace dirlo ma, se è stato bravo come nel "Gostwriter", sicuramente sarà così, perché, Robert, ci sa fare anche come giallista, ma ne riparleremo... appena il libro non saprà più di polvere e io lo potrò aprire senza dovermi lavare e impomatare le mani ogni 5 minuti! Anche "Cuccette per signore" di Anita Nair conoscevo, proprio per questo specifico libro peraltro, ed ero incuriosita dal contenuto. E' un po' come una saga che dura un viaggio in treno, invece di avere delle generazioni che si avvicendano con il passare degli anni qui, perdonate la ripetizione, "le varie generazioni" sono tutte insieme nello scompartimento e si confrontano faccia a faccia in un vagone esclusivamente per signore.

Andrea Cotti invece l'ho conosciuto dal vivo in un'edizione di #nonsonosòle in cui, è la regola, doveva demolire i suoi libri. Ecco pochi lo hanno forse notato, ma molti degli autori di quell'edizione, Cotti in testa, hanno donato le copie dei libri che si erano portati dietro per la presentazione. In più Andrea è una forza della natura, un uomo intelligente e divertente e quindi non avrei mai lasciato al mercatino un suo libro che in questo caso è: "Un gioco da ragazze" che è un giallo e comincia una una vera strage, che vede sterminata quasi tutta una famiglia. L'unica sopravvissuta è la figlia sedicenne della coppia. Gli indizi portano tutti verso un unico indagato, ma la soluzione per gli investigatori è troppo semplice. Riusciranno i nostri eroi?
Di Wallace conosco quasi tutti i suoi titoli tradotti, mi piacciono perché sono particolari, e, invece, quest'estate ho scoperto dell'esistenza di questo libro che si chiama "Oblio", incastrando le definizioni del Cruciverba di Giugno. Venne fuori questa raccolta che non conoscevo e che avevo messo fra i libri della wishlist perché mi sembrava interessante: quel gran fiume di parole di Wallace che si mette alla prova con dei racconti. E infatti, nonostante sia catalogata come "Raccolta di racconti" in quarta di copertina trovate scritto:
 "Otto superbi romanzi brevi, l'opera estrema dell'ultimo grande talento della letteratura americana.
Un libro che ci mette davanti agli occhi il corpo martoriato, eppure incredibilmente normale, della nostra società."
C'è il titolo di un racconto che mi ha particolarmente incuriosita e si chiama "Incarnazioni di bambini bruciati" che, al di là del contenuto che non conosco, mi fa pensare proprio allo stile del suo autore nella scelta delle parole e degli accostamenti.

Parlando di parole e di autori conosciuti, perché non citare l'illustre Manzoni. Chi bazzica da queste parti da un po' sa perfettamente che io e i "Promessi sposi" proprio non andiamo d'accordo. Lucia si fa spostare come un pacco postale, Renzo ha la reattività di un criceto in coma e le descrizioni, rispetto ai contemporanei inglesi di Manzoni, sono terribilmente noiose e barocche. Quindi è facile che io comprenda il vostro stupore quando lo sguardo vi è caduto qua:

"Il mestiere guastato delle lettere", Alessandro Manzoni - Rizzoli

Avete le vostre ragioni, ma io ho le mie. Il sottotitolo recita: "Manzoni contro la letteratura italiana". E qui urge un'annotazione personale:
Tu! Bruto, che avevi in mano questo libro con una ampollosissima introduzione di Giancarlo Vigorelli che, per scelta di vocaboli, fa pensare all'incauto lettore che vi si avvicini che, lo Zingarelli del 1946 di mammà è una buona cosa da tenere accanto a questo libro prima e durante la lettura... Tu infido e marrano lettore che lo hai abbandonato praticamente intonso, fatta eccezione per i cumuli della polvere, al mercatino, perché hai letto solo la citata introduzione e manco tutta... Tu, come mai hai potuto SOTTOLINEARE A PENNA?!? Che ti prenda un crampo alla mano... per il dolore che hai arrecato alla carta e all'inchiostro con i tuoi svolazzi disordinati!
Ok possiamo proseguire, dicevamo che questo libro ha una corposa, decisamente tanto corposa, introduzione di Giancarlo Vigorelli e racchiude testi vari scritti di pugno da Manzoni. Per lo più sono appunti di saggi brevi e lettere in cui discorreva della realtà letteraria italiana. Magari il Manzoni saggista è più simpatico di quello narratore... chissà...

Anche Hemingway l'ho frequentato per un certo periodo, e l'ho anche odiato un po' perché non trovavo un libro che mi conquistasse. Un libro che ho amato alla fine c'è stato ed è "Il vecchio e il mare", degli altri ricordo poco mentre "Fiesta" invece non m'era mai capitato tra le mani. Leggendo Shakespeare and Company, ho scoperto una cosa che non sapevo - veramente ne ho scoperte un po' ma riguardo lui solo questa - ovvero che ha passato un periodo prolungato a Parigi prima della guerra e che era nella "ghenga" (così la chiama la Beach) degli autori e buontemponi della libreria. Era sempre lì accompagnato dal figlio e passava intere mattinate a leggere riviste di letteratura e libri delle più disparate provenienze. Mi ero ripromessa di leggerlo perché dovrebbe essere un romanzo autobiografico. Hemingway arriva a Parigi con una ferita di guerra, come il protagonista di questo libro "un giornalista americano", come anche Hernest era al momento della sua conoscenza con Sylvia. Si parla della vita bohémien Parigina e di un particolare momento in cui, come dice la Beach, andava di moda "andare in vacanza in Spagna" e, per un certo periodo, tutte le arti si dedicarono a sviscerare e a rappresentare la Corrida e le sue implicazioni sociali e i significati reconditi. Poi dicono che leggere è noioso...
Altro libro che conosco, ma solo per il film, e manco tutto perché mi addormento irrimediabilmente a metà, è "La ragazza con l'orecchino di perla" di Tracy Chevalier. È inutile che sbuffiate per la mia malsana abitudine di addormentarmi a metà film, non ci posso fare nulla, se il film è lento io m'addormento. Reggo bene tante cose, ma alcuni film no. Ecco di questo libro ho sentito parlare solo in funzione del film ma l'autrice invece è parecchio apprezzata per la sua produzione, non vorrei sbagliarmi ma forse me ne ha parlato LibrAngolo Acuto - smentiscimi cara, in caso... ho la memoria appannata oggi a causa dell'influenza! -, e quindi mi sono detta che, invece di dormire saporitamente davanti al film e visto che volevo vedere perché la Chevalier è così apprezzata, potevo prendere l'unico libro suo che ho trovato in giro per i mercatini. Siamo a Delft, nel XVII secolo, in una casa sita nel quartiere protestante della città. La storia narra delle vicende di Griet, giovane sedicenne che da un giorno all'altro si ritrova nel quartiere papista al servizio della famiglia del rinomato pittore Vermeer. Doveva andare a pulire, in particolare lo studio del grande pittore, e invece uno spiraglio di luce un giorno le illumina il viso e la sua vita cambia di colpo.

Altri autori che conosco sono Pynchon e la Sebold. Di Thomas Pynchon ho già letto quest'anno "L'incanto del lotto 49" di cui però non troverete la recensione qui perché non so quello che ho letto. Suppongo che sia per la traduzione ma ci sono dei punti in cui le frasi galleggiano e non sembrano aver senso con nulla di ciò che le circonda. Ed è un peccato perché l'inizio mi era proprio piaciuto, lo avevo iniziato due volte e due volte lo avevo abbandonato quando cominciavano a comparire "galleggiamenti" consistenti. Magari se lo rileggo più in là, visto che stavolta almeno l'ho finito, forse un senso lo trovo ma per ora vi dovete rassegnare. Io però non mi sono rassegnata e visto che ho trovato "Entropia" mi sono detta "Beh sono racconti, magari qui la traduzione è stata più semplice!". Quando l'ho comunicato all'amico di Murakami, che mi aveva regalato l'altro libro, al telefono - è di Milano - è calato il silenzio composto. Ora dovete sapere che l'amico di Murakami non l'ho soprannominato così a caso, perchè di tutti i suoi pregi questo è quello che - a volte - apprezzo di meno. Lui è nipponico dentro, ma non solo nell'anima... nel DNA! Non ti dirà mai, con il tipico aplomb inglese che lo contraddistingue "Ma guarda, credo che tu abbia fatto un acquisto incauto!" lui, no, queste cose non le fa! Fa solo scendere un silenzio sentito e composto, l'effetto è quello della neve che ha imbiancato durante la notte il paesaggio e dona a tutto un silenzio irreale, e tu, per capire cosa ciò comporti o almeno fino a che punto, devi insistere per capire che pensa. Ecco l'amico di Murakami ha detto no e io che sono cocciuta come un mulo però la raccolta la leggo e poi sicuramente, perchè lui mi conosce bene, avrà ragione lui.
Se non vado errata il silenzio, nella stessa telefonata, è sceso anche per "Di buona famiglia" di Isabella Bossi Fedrigotti. Pure lui è un lettore sconclusionato non c'è un libro a cui mi avvicini che lui non ha già letto! E' davvero raro sorprenderlo, gli unici che ancora non sono riuscita a convincerlo a leggere sono la Trilogia del silo (Wool). Ma ci riuscirò, li leggerà per sfiancamento, ma li leggerà e mi darà ragione sul fatto che sia una trilogia spettacolare! Il libro della Bossi Fedrigotti è un confronto fra due sorelle che vivono insieme e che si adorano ma che, al contempo si scontrano visto che hanno una natura differente. È un romanzo del 1991 ma che, dalla sinossi, ha un gusto decisamente più retrò mi ricorda il gusto dei romanzi degli anni '50 e '60. Vedremo se mi sbaglio.
L'altro libro Edizioni E/O è "Amabili resti" della Sebold che, incautamente, la prima volta che ero andata al mercatino avevo lasciato là preferendole il secondo libro. Non ricordo chi mi ha detto che forse era il caso di cominciare da "Amabili resti" perché, quello che avevo preso, era una sorta di prosecuzione. L'ho cercato per mari e per monti e non l'ho trovato per un certo periodo e poi a settembre, entrambi i mercatini pullulavano di edizioni più o meno messe bene. La mia è stata letta ma è in condizioni ottimali!

Anche questi due titoli conoscevo "New York" e "Erano solo ragazzi in cammino", il primo lo conoscevo e lo volevo perché è una saga storica che racconta la storia di New York dalla metà del 1600 fino all'undici Settembre. Mi ha sempre bloccata il prezzo che si aggirava sui 20€ mi sembra all'epoca in cui uscì e quindi ho sempre rimandato: ora mi è costata 1,15€, che dite, troppo?:) 
Invece per Eggers, che ho la sensazione di aver già acquistato questo titolo, eppure non trovo il libro la cui copertina mi ricorda questo, il limite che mi ha impedito di leggerlo è che "Eggers è Eggers" o lo ami o lo odi, non ci sono mezze misure. E, in questo caso, avendo letto e gradito qualche racconto sparso nelle pubblicazioni di McSweeney's (è stato il mio primo banco di prova con l'inglese!) vorrei essere nella schiera di quelli che lo amano, quindi qualche remora c'è."Erano solo ragazzi in cammino" è il resoconto della guerra in Sudan e della fuga di un ragazzino da quei luoghi per finire poi in America. Le critiche lo hanno osannato per le vivide immagini che Eggers riesce a rendere al lettore delle emozioni contrastanti e degli incontri fatti dal ragazzo nel lungo viaggio verso la speranza di una vita migliore.

"Il grande inverno"di George R.R. Martin, per pura botta di fortuna perchè non avevamo campo al mercatino, è il numero due della saga de "Il trono di spade" che, come dicevo in qualche diario fa, prima o poi mi deciderò a leggere per capire perché molti lo adorano. Mentre "Della bellezza" di Zadie Smith invece non lo conoscevo. E' la storia di un docente inglese che insegna da anni in America; si è sposato, hanno avuto tre figli, ma lui continua a pensare alle sue origini. Poi un bel giorno il trasferimento che però tira fuori quelle crepe che già c'erano nella sua vita e che non reggeranno l'urto del trasloco e della vita in una cultura completamente differente da quella americana. La Smith ha questo gusto della scelta di trame che sono sempre centrate sui punti di rottura, vedremo com'è in un'adeguata recensione quando l'avrò letto!
"Passaggio in India"di E.M. Forster come anche "La famiglia Winshaw", Jonathan Coe li ho sempre lasciati da parte. Il primo perché ho il terrore dell'effetto "Cent'anni di solitudine" (Simona B.- non io chiaramente - non leggere questo, salta!) ovvero tante e tante descrizioni da farmi morire d'inedia. Intendiamoci, non ho nulla contro le descrizioni, ma quando sono fini a stesse non posso sopportarle: ho amato stare con il sergente italiano sull'altopiano in lunghi silenzi con Flaiano (Tempo di uccidere) ma la descrizione di tre pagine del merletto del pizzo appoggiato sul tavolino davanti al bovindo da cui si vede sul viale d'entrata arrivare una macchina sportiva di D'Annunzio (credo fosse "Il fuoco") mi ha fatto desistere dall'andare oltre! Ma la terra d'India si presta a queste descrizioni, in più questo romanzo è anche storico, va ai tempi del colonialismo quando si fronteggiano due forti culture quella inglese e quella araba. Il precario equilibrio si incrina quando arriva un turista inglese che vuole conoscere la vera India che, per buona pace dell'equilibrio di cui sopra, sarebbe dovuta restar nascosta a tutti.
Per Coe, sono anni che ho un libro in casa che non mi decido a leggere, eppure pare che questo autore piaccia un po' a tutti. Per cui oltre al libro scelto per la challenge ho preso anche questo "La famiglia Winshaw" di cui non mi è capitato di leggere nulla in merito e chissà, forse perchè a me anonimo, sentirò meno lo stress del "mi deve piacere" che forse è il fattore limitante che mi impedisce dall'andar oltre il possedere i libri di Coe.

Passiamo a quelli che non conoscevo ma che voglio conoscere:
"Le voci di Petronilla", l'ho preso per la copertina e poi ho scoperto chi era Petronilla, al secolo Amalia Moretti, femminista convinta che scriveva sulle pagine della "Domenica del corriere" anche con la firma, per i consigli medici, del Dottor Amal. Petronilla dava consigli pratici alle donne che le scrivevano per qualsiasi cosa e fu, al tempo, una figura centrale della cultura italiana insieme a donne come Sibilla D'Eramo... la copertina di questo libro è deliziosa, ma la biografia ivi contenuta si prospetta decisamente interessante.
Poi c'è la triade Guanda di cui, confesso,"Stella del mare" di Joseph O'Connor  l'ho preso solo per la provenienza dell'autore. Lui è uno scrittore irlandese e il suo romanzo è ambientato in Irlanda, almeno in parte, nel 1847 e che mi ricorda decisamente un romanzo della Christie con Poirot protagonista su un treno (sarebbe bello mi ricordassi il titolo... prima o poi mi verrà in mente e ve lo scrivo!). Dal porto parte una nave alla volta dell'America, ci sono un sacco di persone che salgono per partire, umanità varia potremmo dire, ma fra questi c'è anche "qualcuno" che non sale per il viaggio, ma per uccidere. Il thriller si infittisce quando ad un certo punto comincia a farsi chiaro che anche quelli che sembravano interessanti ad arrivare in America hanno qualcosa in comune con questo "qualcuno"...
"Album di famiglia"di  Renate Dorrestein è anche questo un thriller, vi giuro che non è fatto apposta, è invece la storia di Ellen che torna alla casa di famiglia dopo un sofferto divorzio e quando si accorge di essere incinta. Lei era la terza di 5 figli e da quando arrivò Ida, l'ultima figlia, la famiglia non fu più felice. L'album di fotografie mostra il segreto di questa serie di incidenti solo all'occhio che saprà leggere fra le pieghe delle ombre e così certi comportamenti della madre e dei fratelli, certe sciagure finalmente avranno risposta. 
Eh lo so che ve lo state dicendo con il sorrisetto sornione sulla bocca: "Eh sì Simò...prima fai la lunga su Marquez e poi prendi Lucía Etxebarría". Dite che avevo un calo glicemico? Non credo, intanto perché lei è spagnola, e poi perchè la sinossi in seconda di copertina recita: Di tutte le cose visibili e invisibili è l'anatomia di un amore, in tutti i suoi aspetti più intrigati e più subdoli, ma è anche la storia di una personalità femminile fobica. alla ricerca di se stessa. La storia è quella di due giovani madrileni che fanno lavori di successo che si incontrano in un evento importante, si piacciono e e alla fine si mettono insieme. Va tutto bene fino a che qualcosa si incrina, cambiano i loro atteggiamenti nel confronti del partner e cominciano ad affiorare le parti più nascoste di loro, fatte di rapporti cattivi o irrisolti con amici e familiari. Il libro segue questa rivelazione passo passo.

"L'inverno che Helen O'Mara smise di sognare", Lisa Moore, questa è una bella storia. Helen O'Mara ha smesso di sognare quando il marito e altre 83 persone sono rimaste uccise nell'affondamento della piattaforma petrolifera dove lavoravano. Helen Ha 3 figli più uno in arrivo e nonostante la sua vita si sia fermata lì, quando Cal è morto, manda avanti la sua famiglia, ricorda i momenti felici ma non sogna più. Questo brutto incantesimo si spezza quando uno dei suoi figli la chiama per dirle che lui e la moglie aspettano un figlio; Helen esce dal suo torpore e si riapre finalmente alla vita.
"Le ore"di Michael Cunningham che unisce tre vite diversissime ad un unico romanzo "La Signora Dalloway" Da un lato Virginia Wolf e il suo demone della scrittura, dall'altro Clarissa Vaughan, editor newyorkese che vedrà morire il suo unico amore per Aids e dall'altro ancora Laura Brown anonima casalinga di provincia bella e inquieta con una gran voglia da fuggire dal suo mondo grigio. per scoprire come possa un romanzo legarle, bisogna leggerlo e siccome io sono curiosa come una gallina, l'ho preso... appena lo saprò, probabilmente non ve lo dirò ma saprete che io so!
Per Il libro di Aldo Busi, mi piange il cuore, ma aderendo alla campagna del blogger etico devo citarlo così.

Passiamo ai sei libri ordinati sul finire di agosto ma arrivati a settembre inoltrato:

il primo è colpa di LibrAngolo Acuto come si dice a Roma "mi ha fatto una capa tanta", e i dialoghi, e le caratterizzazioni dei personaggi e lo devi leggere, bellissimo. Alla fine ho trovato lo sconto e l'ho fatto mio. "Revolutionary Road" di Richard Yates è la storia di una coppia della middle class americana dei sobborghi benestanti di New York e della loro vita  che scorre sempre uguale fra il pendolarismo per lavoro, i ritrovi con gli amici e le attività di quartiere. Loro si sentono fatti per altro e, in fondo, non tutto è perfetto come sembra e, a un certo punto, tutto esplode irreparabilmente.
Se non erro, anche per questi due titoli è calato un silenzio sentito e composto, ma potrei sbagliarmi, ma comunque qualcuno ha ipotizzato che non siano così interessanti come pensavo sia"Ritratto di famiglia con superpoteri"di Steven Amsterdam che "Vite pericolose di bravi ragazzi"di Chris Fuhrman. Non rimane che da leggerli e scoprilo.
Ritratto di famiglia con superpoteri è la storia di una famiglia che ha appunto dei superpoteri ed è una metafora della vita a quanto sembra dalla sinossi. Da un lato ci sono le prove che i giovani fanno, in  questo caso per acquisire nuovi superpoteri, ovvero certezze e dall'altro la difficoltà degli adulti, che pensavano di averle, e che non riescono a gestire la quotidianità. Mentre per Vite pericolose di bravi ragazzi si parla di quattro ragazzini che frequentano una scuola cattolica dove viene scoperto, dal preside, un loro fumetto pornografico. Per evitare la bocciatura i quattro ragazzini studiano un ingegnoso piano che però si rivelerà più pericoloso di quanto si aspettavano.
I titoli ISBN sono al limite della regola del Blogger Etico. La casa editrice non pagava le maestranze e poi è fallita finendo in tribunale. Sono citati in quanto ISBN ha chiuso e non esiste più e questi sono resti di magazzino fuori catalogo. 

"La donna pomodoro" di Angela Carter è una raccolta di saggi che riflette sui desideri che caratterizzano il nostro tempo: gola, lussuria e passione. Mi ricordava "Il professore di desiderio" e l'ho preso, mentre  "Amare stanca"di Philippe Fusaro è un romanzo, un po' giallo, che dura un'estate. Hotel Tangeri, molto conosciuto, 1900, estate. Da un lato una spia e dall'altro un agente segreto, poi uno scrittore alcolizzato e infine un'attrice italiana molto apprezzata. Un gruppo di forze che si contrastano e che finiranno con il finire dell'estate? Non lo so, ma sicuramente lo leggerò d'inverno! (bella battuta eh?)
Oh e qui mi sono data la zappa sui piedi da sola perché anche questo era in offertissima-che-non-puoi-dire-di-no e io pensavo che fosse il secondo della trilogia  di "Guida Galattica per autostoppisti" e invece no!  "Addio, e grazie per tutto il pesce" di Douglas Adams è il terzo volume e io, astuta volpe, mi dovrò cercare il secondo e intanto leggere il primo. Uffa.

Ci sono due regali per uno dei miei fratelli, Stefano, che il 22 di Settembre compie gli anni e visto che Foschi gli è piaciuto, i regali fanno parte del mio astuto piano che si chiama "non c'è solo Camilleri a questo mondo che sa scrivere gialli, ci sono anche di più bravi!", ho regalato gli ultimi due libri editi da E/O. Sono "Il killer delle maratone" e la raccolta di racconti di vari autori uscita quest'estate "Giochi di ruolo al Maracanà. Nove racconti sul lato oscuro delle Olimpiadi". Il Foschi ci sa fare e tutti questi regali volgono a mio favore, perché li devo leggere anche io e quindi so già a chi chiederli! Ma zitti! Non dite nulla! Nel frattempo per Natale mi devo attrezzare a presentargli un nuovo autore, preferirei fosse E/O e sono ancora indecisa... Ma lo troverò statene certi!

E ora andiamo veloci... che voi sarete provati ma mai quanto me, che sono sei ore che sono qui a scrivere questo post. e che ogni ora che passa mi dico "Prossimo mese mai più!!!" e invece peggioro sensibilmente! Tra i libri letti c'è il MAGNIFICO "Un altro da uccidere"di Federico Axat pubblicato da Longanesi Editore l'8 settembre scorso. Bello, ma che dico bello, deppiù! Scorre che è un piacere, bella trama e bell'intrigo, fino all'ultimo non riuscivo a capire quello che era vero e quello che invece suggeriva la verità. L'ho finito in due giorni e mi è anche dispiaciuto chiuderlo. A testimonianza che i libri belli ti aspettano dove meno te li aspetti, questo in particolare, l'ho scoperto con un'anteprima de "Il libraio" e nemmeno finita l'anteprima avevo comprato l'ebook. Ha quella classica introduzione al thriller da acchiappo che tu non puoi chiuderlo al primo capitolo, ma ti spinge a cercare di capire che sta succedendo. Una storia anche abbastanza semplice, quando la vedi a libro finito, ma intessuta con una genialità e un'eleganza che non vedevo da tempo. Ecco se vi volete svagare, questo è il libro che fa per voi, meglio di un film!
"America"di Charles Dickens l'ho finito il primo Ottobre ma, visto che so come andrà a finire il prossimo diario per le letture della challenge, ne parliamo qui. Anche questo un libro magnifico, divertente, interessante con tratti lenti e altri con un ritmo coinvolgente. È un Dickens che difficilmente conosceremmo dai suoi romanzi, quello che viaggia. Anche quando il suo interesse va a frugare nel mondo delle carceri, per lui argomento molto sentito fin dalla tenera età quando ci finì il padre, Dickens riesce ad essere interessante e mai retorico, e ha sempre con se quella punta di ironia che rende il resoconto accattivante e divertente. È un libro godibilissimo che consiglio a tutti e soprattutto a quelli che annientati dalle milioni di divagazioni dickensiane hanno smesso prematuramente di leggerlo. Vi assicuro che mi darete ragione!

E ce l'abbiamo fatta!! Siamo arrivati alla fine e io, nonostante influenza e febbre sono ancora viva! Ultima cosa e poi vi saluto, è in corso un'iniziativa che coinvolge anche me: si chiama #BookBloggersBlabblering che vede undici blogger, tra cui la sottoscritta, insieme per una serie di progetti comuni, primo fra tutti una serie di interviste per farci conoscere. Se volete seguire l'iniziativa potete iscrivervi alla pagina eventi inaugurata per l'occasione :


O anche cercarci sui social con l'ht:#BookBloggersBlabblering o #BBB. E guardate che bello il banner (io sono quella con il libro nero!)

Immagine di Claudia Maltese

Altra notizia sempre a Settembre è nata Radio Social Web, non cominciamo con le versioni meno signorili di "sti cavoli", ve la segnalo perché all'interno del palinsesto ci sono le puntate riguardo i libri condotte da Elvio Calderoni. Quindi iscrivetevi alla loro pagina fan per essere aggiornati: Radio Social Web

Mi raccomando avete un mese per leggere tutto quanto ho scritto sin qua, molto più tempo di quanto ne abbia avuto io per scriverlo, mi piace scrivere con l'ansia probabilmente.
Noi ci rileggiamo domani con la seconda e ultima parte di CandyMan de #Regalamiunracconto scritta da Vincenzo Zonno! La prima la trovate qui CandyMan- parte prima

E qui vi saluto!
Buone letture,
Simona Scravaglieri

4 commenti:

  1. Revolutionary road è STUPENDO. Punto. Non accetto obiezioni.

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    1. Ma infatti io non ho detto nulla, l'ho preso quindi ti sto dando, per ora, ragione... Fammelo leggere!!!! XDDDD

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  2. Ho ricominciato a vivere. Cioè, non che fossi morta o mi fossero capitate brutte cose, ma ero stata sommersa da tutto il resto. E insomma, mentre sei lì che pensi a tutte le cose che NON hai fatto negli ultimi due mesi (leggere, comprare libri, scrivere, vedere amici, andare al cinema, avere una vita social), ti viene in mente il riepilogo mensile di leggendolibri. Arrivo alla fine del post e penso a quanto siano state aride tutte ‘ste giornate spese tra file excel e gestionali.
    Dai che a breve sarà molto più probabile andar per mercatini insieme. E tu dovrai minacciare di tagliarmi le mani ogni volta che proverò a spendere più di € 20,00. E poi dovrai pure ospitare qualche libro che non saprò dove infilare…

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    1. Tesora! Mi riempi il cuore di gioia! Bentornata!!! Al mercatino ci andiamo quando vuoi tu...tu dici e io e Maria ci organizziamo! e qui, ospito tutto quello che vuoi, anche te! <3

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